Trasmissioni radar: se ci sono, gli alieni sanno già dove siamo Futuro Prossimo

Trasmissioni radar: se ci sono, gli alieni sanno già dove siamo Futuro Prossimo

Dovremmo inviare segnali nello spazio per contattare gli alieni oppure rimanere nascosti? Questo dibattito ha tenuto banco per decenni nei circoli scientifici del SETI, ma un nuovo studio britannico dimostra che la questione è ormai puramente accademica. Dal 1950 la Terra sta involontariamente trasmettendo la propria “firma tecnologica” attraverso i radar civili e militari, rendendo il nostro pianeta visibile a qualsiasi civiltà aliena sufficientemente avanzata. I ricercatori dell’Università di Manchester hanno calcolato che queste trasmissioni raggiungono una potenza tale da essere captabili fino a 200 anni luce di distanza. Praticamente, stiamo già “telefonando casa”, per dirla alla E.T.

Trasmissioni radar, la scoperta che cambia tutto

Il team guidato da Ramiro Saide dell’Università di Manchester ha sviluppato un modello sofisticato per simulare le trasmissioni radar provenienti da aeroporti civili come Heathrow, Gatwick e JFK, insieme ai sistemi radar militari. I risultati, presentati al National Astronomy Meeting 2025 della Royal Astronomical Society a Durham, sono sorprendenti: la Terra sta letteralmente “urlando” la propria posizione nel cosmo da oltre settant’anni.

I sistemi radar aeroportuali a livello globale emettono una potenza radio combinata di 2×10¹⁵ watt. Questa energia è sufficiente per essere rilevata da distanze interstellari utilizzando telescopi simili al Green Bank Telescope in West Virginia. I sistemi radar militari, che agiscono come un faro che spazza il cielo, generano impulsi di radiazione con picchi di emissione che raggiungono 1×10¹⁴ watt.

Quando la Terra divenne un faro cosmico

La trasformazione del nostro pianeta in un “beacon” interstellare non è recente. Nei primi decenni del XX secolo eravamo silenziosi dal punto di vista radiofonico. I primi sistemi radio erano relativamente poco potenti e non potevano essere rilevati molto oltre la nostra atmosfera. Tutto cambiò con lo sviluppo della televisione VHF e del radar a microonde alla fine degli anni ’30. Ma fu la costruzione del sistema radar DEW Line del NORAD, progettato per rilevare bombardieri e missili del Patto di Varsavia provenienti dal Polo Nord, che trasformò definitivamente la Terra in un faro cosmico.

Come spiega Saide:

“Questi segnali militari possono apparire fino a cento volte più forti da certi punti dello spazio, a seconda di dove si trova un osservatore. I nostri risultati suggeriscono che i segnali radar prodotti involontariamente da qualsiasi pianeta con tecnologia avanzata e sistemi di aviazione complessi potrebbero fungere da segno universale di vita intelligente”.

L’allarme di Hawking era fondato?

La scoperta riaccende il dibattito sulla saggezza di rivelare la nostra presenza nell’universo. Stephen Hawking aveva ripetutamente avvertito che contattare civiltà extraterrestri avanzate potrebbe essere rischioso, citando la storia dell’umanità quando civiltà con significative differenze tecnologiche si sono incontrate. Il risultato, nella maggior parte dei casi, non è stato favorevole per quella meno avanzata.

Ma forse è troppo tardi per le preoccupazioni. Come vi raccontavo in questo articolo, esiste già un protocollo dettagliato per gestire un eventuale primo contatto. La questione ora non è più se dovremmo nasconderci, ma se qualcuno là fuori stia già ascoltando le nostre trasmissioni.

Trasmissioni radio, perché servono

La ricerca di Michael Garrett, coautore dello studio, sottolinea come “imparando come i nostri segnali viaggiano nello spazio, otteniamo preziose intuizioni su come proteggere lo spettro radio per le comunicazioni e progettare futuri sistemi radar”. I metodi sviluppati per modellare e rilevare questi segnali deboli possono essere utilizzati anche in astronomia, difesa planetaria e monitoraggio dell’impatto della tecnologia umana sul nostro ambiente spaziale.

Il dato più inquietante? Il pianeta potenzialmente abitabile più vicino, Proxima Centauri b, si trova a soli 4 anni luce di distanza. Se ospita vita intelligente con radiotelescopi simili ai nostri, potrebbero aver già rilevato i nostri segnali. Come suggerivano alcuni recenti studi, la ricerca di segnali extraterrestri potrebbe essere più promettente di quanto pensassimo.

Insomma: che ci piaccia o no, la Terra non è più il mondo silenzioso che molti immaginavano. Siamo già parte di una conversazione cosmica unilaterale che dura da tre quarti di secolo.

La vera domanda ora è: se qualcuno là fuori ha la tecnologia per sentire le nostre trasmissioni, quando deciderà di rispondere?

L’articolo Trasmissioni radar: se ci sono, gli alieni sanno già dove siamo è tratto da Futuro Prossimo.

Tecnologia, Radar, SETI 

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