La fontana della giovinezza esiste davvero, e cresce nei boschi sotto forma di fungo. No, non è l’ultima fantasia del vostro amico un po’ sballato: la ricerca scientifica ha appena dimostrato che la psilocibina (la sostanza che rende “magici” certi funghi) non solo cura la depressione, ma allunga letteralmente la vita.
I ricercatori di Emory e Baylor hanno scoperto che questa molecola protegge i telomeri, riduce lo stress ossidativo e mantiene le cellule giovani per decenni. Risultato: topi anziani trattati con funghi magici vivono il 30% in più e hanno persino recuperato il colore del pelo. Mai vista una cosa del genere in 70 anni di ricerca sull’invecchiamento.
Psilocibina e funghi magici superstar
Il team guidato da Kosuke Kato della Baylor College of Medicine ha pubblicato su Nature Partner Journals Aging una ricerca che ribalta completamente la percezione dei funghi allucinogeni. La psilocibina, come detto, non agisce solo sul cervello: attiva i recettori della serotonina presenti in tutto il corpo, innescando una cascata di processi anti-invecchiamento a livello cellulare.
I ricercatori hanno testato la psilocina (il metabolita attivo della psilocibina) su cellule umane di polmone e pelle in laboratorio. I risultati sono stati così eclatanti da sorprendere gli stessi scienziati: con una dose di 10 microgrammi, la vita cellulare si è prolungata del 29%. Con 100 microgrammi, l’estensione ha raggiunto il 57%. Le cellule mostravano telomeri più lunghi, stress ossidativo ridotto e livelli aumentati di SIRT1, la proteina della longevità.
Il vero colpo di scena è arrivato con i test sui mammiferi. Topi di 19 mesi (equivalenti a 60-65 anni umani) hanno ricevuto una dose iniziale di 5 mg di psilocibina, seguita da dosi mensili di 15 mg per dieci mesi. L’80% dei topi trattati è sopravvissuto fino alla fine dello studio, contro il 50% del gruppo di controllo.

Come la psilocibina ferma il tempo cellulare
La psilocibina si lega ai recettori 5-HT2A della serotonina, presenti non solo nel cervello ma in cuore, polmoni, pelle e cellule immunitarie. Questo legame innesca l’attivazione dell’enzima SIRT1, che regola i processi di riparazione del DNA e la risposta allo stress cellulare.
I telomeri, le “cuffiette” protettive alle estremità dei cromosomi, si accorciano naturalmente con l’età. Quando diventano troppo corti, la cellula entra in senescenza e muore. La psilocibina sembra preservare la lunghezza dei telomeri, rallentando questo processo di invecchiamento programmato. Contemporaneamente, riduce la produzione di radicali liberi e potenzia i sistemi di riparazione cellulare.
Come spiega Louise Hecker, coautrice dello studio sull’effetto antietà dei “funghi magici”:
“La maggior parte delle cellule del corpo esprime recettori della serotonina, e questo studio apre una nuova frontiera su come la psilocibina possa influenzare i processi di invecchiamento sistemico, specialmente quando somministrata in età avanzata”.
Dalla psichedelia alla medicina antiage
Questa scoperta nasce dalla cosiddetta “ipotesi psilocibina-telomeri”, formulata anni fa da ricercatori che avevano notato una correlazione tra benessere psicologico e lunghezza dei telomeri. Come vi raccontavo in questo articolo, la psilocibina ha già dimostrato di riparare connessioni cerebrali danneggiate, ma nessuno aveva mai testato i suoi effetti sull’invecchiamento sistemico.
I topi trattati non solo vivevano più a lungo, ma mostravano segni evidenti di ringiovanimento: pelo più folto, meno incanutimento e persino ricrescita in alcune aree. “Questo è un risultato molto emozionante e clinicamente rilevante, che suggerisce come l’intervento possa avere impatti drammatici anche quando iniziato in età avanzata”, commenta Kato.
La stragrande maggioranza di quello che sappiamo sulla psilocibina riguarda come impatta il cervello. I nostri risultati suggeriscono che la psilocibina ha effetti potenti su tutto il corpo, incluse proprietà anti-invecchiamento, che potrebbero contribuire alla pletora di benefici clinici osservati.
Il futuro della ricerca sui funghi magici
Mentre il “rinascimento psichedelico” continua a produrre risultati sorprendenti nel trattamento di depressione e disturbi d’ansia, questa ricerca apre scenari completamente nuovi. La psilocibina potrebbe trasformarsi da sostanza psichedelica controversa a pilastro della medicina preventiva anti-età.
Gli ostacoli restano significativi: servono studi su larga scala, protocolli di dosaggio ottimizzati e soprattutto trial clinici sull’uomo. Inoltre, lo status legale della psilocibina complica la ricerca, nonostante alcune città americane abbiano iniziato a depenalizzarla.
Ali John Zarrabi, direttore della ricerca psichedelica presso l’Emory University, è ottimista:
“Questo studio fornisce solide evidenze precliniche che la psilocibina possa contribuire a un invecchiamento più sano, non solo una vita più lunga, ma una migliore qualità della vita negli anni tardivi”.
La strada verso l’applicazione clinica è ancora lunga, ma i funghi magici hanno appena conquistato un posto d’onore nella scienza della longevità. Che sballo.
L’articolo La psilocibina dei ‘funghi magici’ frena davvero l’invecchiamento? è tratto da Futuro Prossimo.
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