Social, attenzione: il linguaggio incel è diventato di uso comune Futuro Prossimo

Social, attenzione: il linguaggio incel è diventato di uso comune Futuro Prossimo

Basta scorrere TikTok per cinque minuti per imbattersi in termini come “maschio sigma” o “rizz”. Dietro questi meme apparentemente innocui si nasconde una storia affascinante e inquietante: la diffusione della cultura incel nel linguaggio comune. Quello che è iniziato come il gergo di una comunità marginale è diventato il modo in cui milioni di persone comunicano online. Una metamorfosi linguistica che rivela come le piattaforme digitali trasformino la rabbia individuale in tendenze culturali, spesso senza che ce ne rendiamo conto.

Come nasce la cultura incel e il suo linguaggio

Nel 1997, una studentessa canadese bisessuale di nome Alana creò un sito web chiamato “Alana’s Involuntary Celibacy Project” per connettersi con altre persone che condividevano la sua mancanza di vita sessuale. Il termine “incel” (involuntary celibate, celibe involontario) nasce qui, in un contesto completamente diverso da quello attuale. Quando Alana abbandonò il progetto, la comunità si disperse in forum meno moderati e più dominati da uomini, dove iniziò a radicarsi una discussione sempre più misogina.

Il vero sviluppo del linguaggio incel moderno avvenne su 4chan, dove l’anonimato totale creò una pressione unica: l’unico modo per dimostrare di essere un utente esperto era padroneggiare perfettamente il gergo condiviso. Parole come “Chad” (uomo attraente), “beta” (uomo medio) e “normie” (persona normale) divennero marcatori identitari. Su 4chan non esistevano account utente, quindi dimostrare competenza linguistica era l’unica forma di riconoscimento sociale disponibile.

La ricerca di Adam Aleksic rivela come questo gergo sia stato progettato per creare un senso di appartenenza esclusivo. I termini più tecnici come “looksmaxing” (migliorare il proprio aspetto) o “mogare” (dominare fisicamente) servivano a separare i “veri” membri della comunità dagli esterni. Una strategia linguistica che funzionava come filtro sociale, permettendo solo ai più coinvolti, agli “iniziati”, di partecipare alle discussioni.

Dalla nicchia al mainstream: il viaggio dei termini incel

Il processo di diffusione è stato sorprendentemente complesso. Dopo la chiusura dei principali subreddit incel nel 2017, la comunità si spostò su piattaforme diverse, ma i loro termini iniziarono a filtrare in contesti più ampi. Il punto di svolta furono i subreddit di “valutazione” come r/RateMe, dove gli utenti postavaano foto per ricevere giudizi. Qui, i termini incel venivano presentati come consigli utili per migliorare l’aspetto fisico.

Ironicamente, furono le donne a portare molti di questi concetti su TikTok. Beauty influencer inconsapevoli iniziarono a parlare di “canthal tilt” (inclinazione degli occhi) o “hunter eyes” (occhi da cacciatore) senza conoscere le origini misogine di questi termini. Quello che per gli incel era pseudoscienza razzista divenne contenuto virale per il makeup e la bellezza.

Il termine “maschio sigma” rappresenta l’esempio perfetto di questa trasformazione. Nato come classificazione seria nell’universo incel per descrivere uomini che “scelgono” di stare fuori dalla gerarchia sociale, è diventato un meme ironico con la “Rizzler song” che conteneva il verso “I just wanna be your sigma”. La serietà originale si è trasformata in parodia, ma ha mantenuto la sua diffusione.

Gli algoritmi amplificano il linguaggio incel

Il vero acceleratore di questa diffusione sono stati gli algoritmi dei social media. Come spiega Aleksic, questi sistemi seguono quello che chiama “effetto Matteo online”: i contenuti che catturano anche solo leggermente di più l’attenzione performano esponenzialmente meglio. I meme incel, con la loro carica emotiva e il loro potenziale controverso, erano perfetti per questo meccanismo.

La “Legge di Poe” spiega perché questi contenuti si diffondono così facilmente: è impossibile distinguere online tra sarcasmo estremo e sincerità estrema. Quando qualcuno condivide un meme “Chad vs Virgin”, potrebbe farlo per ironia o per convinzione autentica. In entrambi i casi, genera engagement e si diffonde.

Gli algoritmi non distinguono tra ironia e autenticità. Un contenuto che genera reazioni forti (risate, indignazione, confusione) viene classificato come “coinvolgente” e promosso. Questo ha creato un ciclo perverso: più i termini incel diventavano controversi, più venivano amplificati dalle piattaforme.

L’impatto nascosto del linguaggio incel sulla cultura

La diffusione di questo linguaggio non è solo una curiosità linguistica. Come evidenziato in studi recenti, porta con sé visioni del mondo problematiche. Termini apparentemente innocui come “friendzone” o “nice guy” veicolano l’idea che le donne “debbano” qualcosa agli uomini gentili. È un concetto che normalizza aspettative irrealistiche nelle relazioni.

Il linguaggio incel ha contribuito più di qualsiasi altra comunità online allo sviluppo dello slang moderno. È proprio per la loro natura radicalizzata e insulare che hanno creato così tanta terminologia e hanno più canali per influenzare il mainstream.

Anche termini che sembrano positivi nascondono insidie. “Looksmaxxing” può sembrare un innocuo miglioramento personale, ma nella cultura incel è associato a teorie pseudoscientifiche sulla bellezza che riducono l’attrazione a formule matematiche. Quando questi concetti diventano mainstream, normalizzano approcci ossessivi all’aspetto fisico.

Il “doomslang” è un altro esempio preoccupante. Parole come “è finita” o “cope” (arrangiarsi) sono diventate modi comuni per esprimere frustrazione, ma derivano da comunità dove la disperazione è celebrata come forma di identità. Stiamo inconsciamente adottando un linguaggio che normalizza la rassegnazione e il pessimismo.

Riconoscere e gestire l’influenza incel

La maggior parte delle persone che usa questi termini non conosce le loro origini. Questo è sia un problema che un’opportunità. Da un lato, significa che idee problematiche si diffondono inconsapevolmente. Dall’altro, dimostra che il linguaggio può essere separato dalla sua ideologia originaria e ricontestualizzato.

Quando usiamo ironicamente termini come “Chad” o “sigma”, stiamo effettivamente depotenziando il loro significato originale. La parodia può essere una forma di resistenza culturale. Tuttavia, questa ironia funziona solo se siamo consapevoli di quello che stiamo facendo.

Una ricerca europea del 2021 ha identificato l’Italia come il quarto paese per presenza di attivisti incel. Questo rende ancora più importante comprendere come il loro linguaggio si infiltri nella cultura mainstream italiana, spesso attraverso traduzioni e adattamenti di meme anglosassoni.

Il futuro del linguaggio online dipenderà dalla nostra capacità di riconoscere queste influenze. Non si tratta di censurare parole, ma di comprendere il loro bagaglio culturale. Quando sentiamo termini che riducono le relazioni umane a formule o che normalizzano la frustrazione come identità, possiamo scegliere consapevolmente se adottarli o meno.

Internet ha amplificato la velocità con cui il linguaggio evolve, ma ha anche reso più difficile tracciare le origini delle parole che usiamo. La cultura incel ci ha insegnato che anche le comunità più marginali possono influenzare il modo in cui milioni di persone comunicano. La prossima volta che vedete un meme virale o sentite un nuovo termine, vale la pena di chiedersi: da dove viene davvero questa parola?

L’articolo Social, attenzione: il linguaggio incel è diventato di uso comune è tratto da Futuro Prossimo.

Società, incel, social 

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