Tutto su Bitchat, l'anti Whatsapp che funziona senza internet Futuro Prossimo

Tutto su Bitchat, l’anti Whatsapp che funziona senza internet Futuro Prossimo

Jack Dorsey ha passato il weekend a programmare e ne è uscita Bitchat, un’app che potrebbe far tremare i giganti della comunicazione digitale. Non perché sia più bella o abbia emoji migliori, ma perché funziona anche quando internet non c’è. Attraverso una rete mesh Bluetooth, i messaggi viaggiano di telefono in telefono senza mai toccare un server. È l’anti-WhatsApp per eccellenza: decentralizzata, anonima, resistente alla censura. Dorsey l’ha chiamata “progetto del weekend”, ma sembra molto di più. Soprattutto considerando che la beta ha già raggiunto il limite di 10.000 tester su TestFlight.

Bitchat, come funziona la magia del Bluetooth mesh

Il principio dietro Bitchat è elegantemente semplice. Ogni telefono diventa contemporaneamente client e server, creando una rete mesh che si autoregola e si autoripara. Quando mandate un messaggio, questo non va su un server di Meta o Google: salta da un dispositivo all’altro fino a raggiungere il destinatario, proprio come una catena umana digitale. Potrei sbagliarmi, ma è una roba tipo Blackberry? Vabbè. L’ho detto che potevo sbagliarmi.

La tecnologia si basa su Bluetooth Low Energy (BLE) e può coprire distanze fino a 300 metri attraverso il relay automatico tra dispositivi. Come documenta il whitepaper pubblicato su GitHub, Bitchat implementa un protocollo mesh personalizzato dove ogni dispositivo può inoltrare messaggi per un massimo di 7 salti. I cluster locali di circa 30 metri si connettono attraverso “bridge” quando si sovrappongono, estendendo la portata della rete ben oltre le limitazioni tradizionali del Bluetooth.

Il sistema usa un protocollo binario ottimizzato con pacchetti da 500 byte, frammentazione automatica per messaggi lunghi e deduplicazione via ID univoci. La crittografia end-to-end utilizza Curve25519 per lo scambio delle chiavi e AES-256-GCM per la protezione dei contenuti, seguendo standard collaudati del protocollo Signal.

jack dorsey bitchat
Jack Dorsey

Privacy totale: niente numeri, niente server

La vera rivoluzione di Bitchat sta nella sua architettura completamente decentralizzata. Non servono registrazioni, numeri di telefono o indirizzi email. I messaggi esistono solo nella memoria dei dispositivi e scompaiono per default senza mai passare attraverso infrastrutture centralizzate. È l’opposto filosofico di WhatsApp, dove Meta può teoricamente accedere ai metadati delle vostre conversazioni.

Come riporta TechCrunch, l’app include anche funzionalità avanzate per la privacy come l’iniezione di messaggi dummy a intervalli casuali di 30-120 secondi e ritardi di 50-500 millisecondi per le trasmissioni reali. Questo rende statisticamente impossibile distinguere i messaggi genuini o correlare i tempi con l’attività degli utenti. C’è perfino una funzione di cancellazione d’emergenza attivabile con triplo tap che elimina istantaneamente tutti i dati.

Combinando il networking mesh Bluetooth, la crittografia end-to-end e i protocolli per la preservazione della privacy, Bitchat fornisce una comunicazione resiliente che funziona ovunque le persone si radunino, indipendentemente dalla disponibilità di internet

Dal weekend project alla rivoluzione della messaggistica

Jack Dorsey ha descritto Bitchat come un esperimento per imparare “reti mesh Bluetooth, relay, modelli store-and-forward, modelli di crittografia dei messaggi e qualche altra cosa”. Ma dietro la modestia si nasconde un progetto dalle implicazioni enormi. Come sottolinea CoinDesk, senza fare riferimenti espliciti a Bitcoin o blockchain, Dorsey descrive Bitchat come un’”applicazione di messaggistica decentralizzata, peer-to-peer” che evoca chiari collegamenti con il whitepaper di Bitcoin.

L’app richiama deliberatamente l’atmosfera di Internet Relay Chat (IRC) degli anni ’90, con comandi familiari come “/join” per entrare nelle chat room e “/msg” per messaggi privati. Ma aggiunge funzionalità moderne come chat di gruppo con hashtag, protezione opzionale con password e messaggistica offline con store-and-forward per utenti temporaneamente disconnessi.

La beta è disponibile solo su iOS tramite TestFlight e ha già raggiunto il limite di 10.000 tester. Dorsey ha confermato che il protocollo è platform-agnostic e può essere implementato su Android, ma per ora non ha annunciato tempistiche specifiche. Una versione futura supporterà anche WiFi Direct per aumentare velocità e portata della rete.

Resistenza alla censura e scenari d’uso

Bitchat non è il primo tentativo di messaggistica offline. App come FireChat e Bridgefy hanno guadagnato notorietà durante le proteste democratiche di Hong Kong nel 2014 e 2019, quando le autorità cinesi cercavano di bloccare o monitorare le comunicazioni internet. Come ricorda Engadget, la capacità di funzionare senza internet rende queste app più difficili da rilevare per i governi autoritari.

I casi d’uso vanno ben oltre la resistenza politica. Pensate a festival musicali dove il segnale cellulare è congestionato, zone rurali con copertura limitata, situazioni di emergenza quando le infrastrutture sono compromesse, o semplicemente contesti dove volete comunicare senza lasciare tracce digitali. Dorsey posiziona Bitchat come complemento, non sostituto, di piattaforme come WhatsApp e Telegram.

L’architettura mesh significa che più dispositivi ci sono in un’area, più robusta diventa la rete. In luoghi affollati come università, centri commerciali o manifestazioni, Bitchat potrebbe creare reti di comunicazione spontanee e resilienti che funzionano indipendentemente dalle infrastrutture tradizionali.

Bitchat, il futuro della comunicazione decentralizzata?

Il lancio di Bitchat si inserisce nella più ampia campagna di Dorsey per decentralizzare tutto, dai social media ai pagamenti. Come vi raccontavo in questo articolo, dopo aver lasciato il board di Bluesky, Dorsey ha intensificato il supporto a protocolli come Nostr e progetti che promuovono la sovranità digitale degli utenti.

Le domande rimangono molte. Riuscirà Bitchat a superare la nicchia di early adopter e appassionati di privacy? La limitazione ai dispositivi iOS penalizzerà l’adozione? E soprattutto: gli utenti sono davvero disposti a rinunciare alla comodità delle piattaforme centralizzate per guadagnare privacy e resistenza alla censura?

Per ora, Bitchat resta un esperimento affascinante che dimostra come la comunicazione sicura e privata sia possibile senza infrastrutture centralizzate. In un mondo dove governi e corporation controllano sempre più le nostre comunicazioni digitali, progetti come questo potrebbero non essere solo interessanti curiosità tecniche, ma necessità democratiche. Il weekend project di Dorsey potrebbe aver appena acceso una miccia molto più lunga di quanto sembri.

L’articolo Tutto su Bitchat, l’anti Whatsapp che funziona senza internet è tratto da Futuro Prossimo.

Tecnologia, app, jack dorsey 

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